All’uomo che coltiva il giardino: un omaggio alla ricchezza dell’incontro con la differenza

All’uomo che coltiva il giardino: un omaggio alla ricchezza dell’incontro con la differenza

Lunedì 29 aprile 2019 alle 19.30, nell’ambito della 60ª Fiera dei librai Bergamo, appuntamento con la presentazione del libro All’uomo che coltiva il giardino (Lubrina Bramani Editore), pubblicazione a cura di Alessandra Pozzi, in collaborazione con Paolo Scanzi. Fotografie di Virgilio Fidanza. A introdurre l’incontro sarà il filosofo Carlo Sini.


Una piccola antologia di esistenze. Una pubblicazione che raccoglie con delicatezza e a bassa voce testimonianze di vita vissuta. Curato da Alessandra Pozzi, presidente dell’Associazione culturale Diaforà, in collaborazione con il cooperatore sociale Paolo Scanzi, All’uomo che coltiva il giardino è un libro che restituisce le storie di cinque giovani migranti – Ali Diarra, Marie Anicet Eyenga Nkou, Demba Kanteh, Demba Simaga, Mor Ndiaye – venuti in Italia e ospitati dalla cooperativa sociale La Fenice secondo i programmi previsti dallo Stato italiano. Storie dell’Africa, racconti nati tra l’inverno e la primavera del 2018 nel corso di un laboratorio di scrittura autobiografica e consegnati al lettore in una pubblicazione che sarà presentata al pubblico il 29 aprile 2019 alle 19.30 nell’ambito della 60ª Fiera dei librai Bergamo. Introdurrà il filosofo Carlo Sini.

 

«Le testimonianze raccolte in questo libro» – afferma Alessandra Pozzi – «raccontano modi di vivere e mondi “altri”, molto lontani da noi, differenti e perciò complicati da decifrare e capire. Raccontano frammenti di vita vissuta, storie che non vogliamo avere la presunzione di comprendere ma che crediamo siano capaci ancora di toccarci. L’esperienza della scrittura non è solo questione di testimonianza ma, soprattutto, esercizio di un ordine mentale. Un abisso separa i nostri orizzonti culturali e, mi convinco sempre più, nasce da un’alfabetizzazione che diamo per scontata e che rappresenta un’assoluta novità per chi arriva nel nostro mondo. Quello che passa da loro a noi non può non essere una risorsa per tutti noi. All’uomo che coltiva il giardino vuole essere un omaggio, doveroso, alla ricchezza dell’incontro con la differenza.»

 

«Aver accompagnato questi giovani durante gli incontri di scrittura autobiografica» – commenta Paolo Scanzi – «mi ha permesso di sperimentare un modo del tutto nuovo di relazionarmi con loro: eravamo persone che si raccontano e si ascoltano ma soprattutto che avevano il compito di mettere per iscritto le loro storie. E qui è venuto il difficile perché mi sono accorto che proprio questo era il nodo: tradurre l’oralità in scrittura alfabetica. Al di là di questa osservazione resta il valore delle diverse testimonianze che mostrano le grandi speranze di questi ragazzi, la voglia di cambiare la propria vita, la forza con cui hanno affrontato e stanno affrontando gli ostacoli che incontrano.»


 

Guardare negli occhi un altro è il primo passo per introdurci a una relazione…

 

Ad accompagnare ogni storia contenuta in questo libro c’è un volto, uno sguardo.  E niente come guardare  un viso ci dà  l’illusione  di capire  qualcosa  di più di quello che sta  al di là  e che spesso rimane un mistero. La fotografia  di Virgilio Fidanza è stata  capace  di mettere  Ali Diarra, Marie Anicet Eyenga Nkou, Demba Kanteh, Demba Simaga e Mor Ndiaye davanti ai nostri occhi spesso non abituati all’incontro con quello che non capiamo. «Durante questa  esperienza  ho lasciato   che   ogni  persona fosse libera di  esprimere la propria immagine di sé,» – afferma Virgilio Fidanza – «non ho voluto caricare di significato il soggetto. Ognuno ha assunto un proprio atteggiamento, non c’è stata alcuna messa in posa. Ho voluto invece dare risalto e rilievo agli occhi, agli sguardi. Attraverso  la  messa  in  immagine    degli   occhi  il   soggetto  rappresentato  assume una valenza più simbolica, più universale. Una valenza che  rende l’immagine  più incisiva. Niente come lo sguardo è  capace  di sviluppare empatia, di comunicare in modo diretto,  di aprire  alla relazione.»

 

COMUNICATO STAMPA


INVITO ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO  
Per informazioni: diafora.red@gmail.com