Residenza leggera per gli anziani di Pradalunga: il progetto si concretizza

Residenza leggera per gli anziani di Pradalunga: il progetto si concretizza

Una residenza comunitaria leggera per gli anziani del territorio: si concretizza il progetto della cooperativa sociale GenerAzioni, realtà parte del Consorzio Il Solco del Serio. Nei giorni scorsi, giovedì 4 gennaio 2018, l’open day di presentazione della nuova struttura di Pradalunga (BG).
C’era una volta un sogno: realizzare uno spazio comunitario, una “casa-famiglia” per gli anziani del territorio. Un’idea, un progetto innovativo – firmato dalla cooperativa sociale GenerAzioni di Albino – che oggi si è concretizzato, portando alla realizzazione della nuova Residenza leggera per anziani di Pradalunga. Un luogo, nato negli spazi della ex Scuola dell’Infanzia Franini, specificamente pensato per quelle persone in là negli anni che per diverse ragioni – legate a condizioni abitative non idonee come per esempio il vivere lontani dal centro o l’avere una rete di vicinato scarsa – abbiano bisogno di un contesto che garantisca loro una cura leggera.
«Siamo orgogliosi di questo progetto,» – ha commentato Simona Brusamolino, Presidente di GenerAzioni – «un sogno nato nel 2012 e diventato realtà grazie all’importante contributo della Fondazione Cariplo, ma anche grazie al sostegno della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, alla collaborazione con le istituzioni e associazioni del territorio e alla determinazione di tutto il team GenerAzioni.»

«La residenza può ospitare un massimo di dieci persone» – continua Brusamolino – «anziani che potranno vivere in una dimensione famigliare, comunitaria, avendo però a disposizione ciascuno un proprio spazio privato, personale.»
«Nella casa sarà garantita la presenza di un assistente famigliare 24 ore su 24» – afferma Francesca Morotti, Responsabile Innovazione e Vice Presidente di GenerAzioni – «figura deputata alla cura leggera degli ospiti. Quotidianamente, per sei ore, ci saranno poi operatori di supporto come ASA e OSS, mentre un infermiere per la sorveglianza sanitaria e un fisioterapista saranno presenti ciascuno per due ore alla settimana. La vicinanza con il Nido Franini gestito da un’altra cooperativa sociale attiva nel nostro territorio, La Fenice, permetterà inoltre di co-progettare attività intergenerazionali, momenti di socializzazione tra anziani e bambini il cui valore è davvero inestimabile. Come in ogni casa poi, anche qui si potrà usufruire di servizi domiciliari come l’ADI o il SAD. Contiamo di aprire il servizio a febbraio, con un numero di circa quattro, cinque ospiti. Per il primo anno, in attesa di capire le evoluzioni delle normative regionali, la struttura sarà a tutti gli effetti un servizio privato.»
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